venerdì 15 aprile 2016

Controlleremo la TV con la mente

La BBC sta lavorando ad un telecomando telepatico: consentirà allo spettatore di scegliere quale programma guardare utilizzando le sue onde cerebrali.

Per adesso è soltanto un prototipo, ma promette di rivoluzionare l’arte dello zapping. È un progetto sul quale sta puntando l’emittente britannica BBC e si chiama Mind Control TV: ci farà controllare la tivù col pensiero. Il “telecomando mentale” – sviluppato in collaborazione con This Place, società specializzata in design e interfacce – si avvale di un lettore di onde cerebrali posizionato sulla testa, simile ad un paio di cuffie, che interpreta “la volontà” del fruitore, senza ricorrere a comandi fisici o vocali.


Come la cuffia per l'elettroencefalografia è composta di due sensori, uno posizionato sulla fronte e l'altro fissato all'orecchio con una clip. Attraverso la misurazione dell'attività elettrica del cervello, viene valutato lo stato di "concentrazione" o di "meditazione" dell’utente. Quando “la concentrazione” – visualizzata sullo schermo in una sorta di barra simile a quella del volume – raggiunge un livello predefinito è come premere il tasto di invio e viene selezionata l'azione attivata in quel momento. Il primo test è stato un successo: tutti e dieci i membri dello staff dell'emittente coinvolti sono riusciti a “girare canale” comandando la versione sperimentale del servizio iPlayer creato appositamente.



"È importante sottolineare che siamo alle prime fasi di questa tecnologia e che, sebbene i dispositivi per la lettura delle onde cerebrali stiano migliorando costantemente, le loro capacità sono ancora limitate. Gli esiti del nostro prototipo sperimentale si limitano a istruzioni binarie on/off”, spiega Cyrus Saihan, Head of Business Development di BBC.

L’applicazione a livello commerciale dell’invenzione è ancora lontana per la difficoltà di emulare la complessità di un telecomando, ma la BBC è fermamente convinta che il suo progetto potrà presto rendere accessibili i contenuti multimediali alle persone costrette all'immobilità a causa di gravi patologie.

Paolo Antonio Magrì
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